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7 modelli comuni di Open Innovation

Dai modelli comuni di Open Innovation possiamo ricavare esempi concreti e best practices per applicare l'Innovazione Aperta in azienda senza rischiare passi falsi. Scopri come

Quali sono i modelli comuni di Open Innovation? Nonostante migliaia di aziende in tutto il mondo utilizzino l’innovazione aperta, esiste ancora una certa confusione su cosa sia esattamente l’Innovazione Aperta.

In questo post indaghiamo come funziona questa metodologia attraverso alcuni modelli comuni di Open Innovation che aiutano a trovare soluzioni innovative a problemi difficili e sono perfetti per far evolvere un business.

Rapida definizione di Innovazione Aperta

Ne abbiamo già parlato ma lo ricordiamo anche qui, l’Open Innovation è la pratica di aziende e organizzazioni che attingono idee da fonti esterne oltre che interne. Questo significa condividere conoscenze e informazioni su problemi e cercare soluzioni e suggerimenti da persone al di fuori dell’azienda.

Nella pratica, l’Open Innovation può prendere la forma di partnership consolidate come Delphi e Mobileye che lavorano su sistemi di guida autonoma, passando per la co-creazione come startup challenge di BMW, e portali di crowdsourcing come la piattaforma My Starbucks Idea.

Al contrario della segretezza della mentalità silos nella tradizionale R&S aziendale, l’Open Innovation invita un gruppo più ampio di persone a partecipare alla risoluzione dei problemi e allo sviluppo del prodotto.

Starbucks-idea
My Starbucks Idea – un esempio di Innovazione Aperta. Fonte: SMBP.

L’Open Innovation non è solo una strada a senso unico. Invitando altri a partecipare alla generazione di idee per prodotti e servizi, le aziende possono anche condividere informazioni ed esperienze con la comunità di fan e clienti.

Da dove viene l’idea di Open Innovation?

Le aziende e le organizzazioni hanno sempre cercato il feedback del grande pubblico per ottenere suggerimenti su come migliorare i loro prodotti e servizi. Tuttavia, il concetto moderno di Open Innovation è stato coniato “solo” all’inizio degli anni 2000 dallo scrittore Henry Chesbrough.

Chesbrough, professore alla UC Berkeley e veterano della Silicon Valley, ha scritto il testo del 2003 Open Innovation: The New Imperative for Creating and Profiting from Technology. Per le aziende moderne, questa è la fonte di riferimento per le intuizioni sull’Innovazione Aperta.

Chesbrough sottolinea che “l’Open Innovation offre alle aziende un modo per accedere a conoscenze ed esperienze al di là delle loro risorse interne. E fare questo può sbloccare molti vantaggi”, come raccontiamo estesamente in questo articolo. Facciamo qui un breve sunto.

Espansione del pool di idee

L’Open Innovation dà alle aziende e alle organizzazioni la possibilità di accedere a nuove (e talvolta impensabili) idee per nuovi prodotti e servizi.

Come nota Chesbrough, “la conoscenza utile oggi è ampiamente distribuita, e nessuna azienda, per quanto capace o grande, può innovare efficacemente da sola.” Aprendosi a una rete più ampia, le aziende possono accedere a soluzioni a cui non avrebbero mai pensato altrimenti.

In aziende di tutte le dimensioni, il pensiero di gruppo condiviso può limitare il modo in cui le società identificano nuove idee per prodotti e servizi. Accogliendo un’ampia gamma di punti di vista, si possono trovare soluzioni originali a problemi difficili.

Riduzione dei costi dell’innovazione

Le capacità tendono a essere costose. Con l’Innovazione Aperta, le aziende possono accedere a nuove idee senza dover includere un’intera nuova divisione di ingegneri e sviluppatori sul libro paga.

Detto questo, le aziende dovrebbero prevedere un premio verso chi contribuisce alla crescita del business attraverso idee innovative ed efficaci. Le realtà che invitando le persone a presentare idee originali, devono anche saperle incentivare con premi in denaro, una quota delle vendite e/o il riconoscimento professionale.

Andare sul mercato più velocemente

L’Open Innovation può accelerare notevolmente lo sviluppo del prodotto. Chiedendo a un gruppo più ampio di persone di contribuire con idee ed esperienze, le aziende possono identificare e risolvere i problemi molto più velocemente e possono perfezionare i propri prodotti.

Questo è particolarmente utile in aree come lo sviluppo di software o il testing di app, dove i prodotti finali si definiscono attraverso test iterativi.

Aumentare la visibilità del prodotto

Quando è fatta bene, l’Open Innovation può generare molto interesse verso un prodotto, un servizio o un’azienda. Ad esempio, investendo nella piattaforma Lego Ideas, Lego è stata in grado di generare una grande attenzione per i set sviluppati dai fan, e ha al tempo stesso ottenuto molta copertura mediatica.

Attrarre potenziali investitori

Partecipare all’Open Innovation può dare molta credibilità a un’azienda in crescita e può essere un ottimo modo per attirare l’interesse di investitori e società di venture capital. Condividendo informazioni ed esperienze con altri al di fuori dell’azienda, è possibile fare molto per aumentare la brand awareness – a condizione che non si condivida “troppo”, a discapito del vantaggio competitivo.

Presi insieme, questi fattori possono creare un forte vantaggio per le aziende. Tuttavia, l’Open Innovation non è una passeggiata, mette di fronte a diverse sfide.

Le sfide dell’Innovazione Aperta

L’Open Innovation fornisce alle aziende e alle organizzazioni modalità nuove e potenti per trovare idee.

Tuttavia, come nota la Harvard Business Review, tantissime aziende non stanno investendo tempo nell’Innovazione Aperta. In parte, questo è dovuto alle sfide a cui necessariamente questo modello mette di fronte.

L’Open Innovation può essere costosa

L’Open Innovation può richiedere molto tempo e sforzo per essere gestita efficacemente. Le aziende devono gestire attentamente il processo per assicurarsi che l’esercizio sia coerente con i valori del marchio.

Per le startup in crescita, questo tipo di spesa può rendere l’Open Innovation una vera sfida.

La questione della proprietà intellettuale

C’è anche la questione della proprietà intellettuale. Se l’Open Innovation porta a un’invenzione di successo che cambia il mondo, chi dovrebbe condividere questo successo? L’azienda, o la persona che suggerisce l’idea? È necessario stabilire regole chiare su questo.

Poiché l’Open Innovation prevede la condivisione di informazioni, potrebbe non essere appropriata per progetti per così dire “sensibili”. Ad esempio, le aziende dovrebbero essere caute nel divulgare informazioni che potrebbero avere un impatto negativo sulla reputazione o sul valore dell’azienda.

Le aziende hanno bisogno di un cambio di cultura

L’Open Innovation richiede anche un cambio di cultura da parte di coloro che lavorano all’interno dell’azienda.

Citando nuovamente la Harvard Business Review, molti dei motivi per cui le aziende non adottano le innovazioni raccolte dalla folla si riducono al limitante concetto di “non è stata inventata qui”: alcune persone hanno semplicemente difficoltà ad adottare idee che arrivano da fuori.

L’Open Innovation richiede un approccio di gestione diverso

L’Open Innovation richiede un approccio diverso alla gestione dei progetti. Le aziende devono abbandonare l’idea di proprietà e controllo del processo di innovazione e aprirsi a percorsi esterni per le nuove tecnologie e nuove fonti di innovazione.

Come ha notato in passato Chesbrough: “L’Open Innovation coinvolge attori che non fanno parte delle tradizionali catene di approvvigionamento, come le università o gli individui. Questi partecipanti possono essere influenzati, ma spesso non sono effettivamente gestiti“. Questo richiede un cambiamento di atteggiamento per i project manager. Un altro requisito chiave per usare in modo vantaggioso l’Open Innovation? Stabilire regole chiare.

Perché è necessario stabilire regole chiare per l’Innovazione Aperta

Perché l’Open Innovation funzioni, è necessario stabilire regole e aspettative chiare per guidare il processo. Queste regole non sono solo utili per i fan e i clienti che partecipano, aiutano tutti a comprendere esattamente cosa aspettarsi dal processo.

Queste regole dovrebbero stabilire:

  • Il problema. Prima che le comunità più ampia possa contribuire con le sue migliori idee, bisogna sapere con cosa si ha a che fare. È necessario fornire informazioni chiare e precise sul problema che si sta cercando di risolvere.
  • Gli incentivi. Alle persone piace essere ricompensate per le loro idee. Quindi, per ottenere idee e input trasformativi, è necessario offrire qualcosa in cambio. Questo può assumere la forma di una ricompensa finanziaria, un riconoscimento professionale o una forma di pubblicità.
  • La proprietà intellettuale. È necessario stabilire regole chiare sulla proprietà intellettuale per dare ai partecipanti fiducia nel processo.
  • Come e quando le persone dovrebbero presentare le idee. Chiedendo alle persone di presentare le loro migliori idee, devono essere condivise anche informazioni su formato e modalità desiderate, comprese eventuali scadenze.

Open Innovation vs. innovazione chiusa

L’innovazione chiusa è quando un’azienda innova utilizzando solo processi interni di R&S, con un approccio da dentro verso fuori.

L’Open Innovation sfida il concetto che la creatività debba provenire dall’interno di un’azienda.

Invece, le aziende che praticano l’Open Innovation cercano idee esterne con un approccio outside-in. Questa è la differenza chiave tra il modello di Open Innovation e l’innovazione chiusa. Visivamente, questi due approcci alla gestione dell’innovazione si presentano così:

Visualizzare il concetto di Innovazione Aperta
Visualizzare il concetto di Innovazione Aperta

Essi comportano diverse considerazioni per le aziende.

Nell’innovazione chiusa, un’azienda sta sfruttando le idee interne. Ha un controllo chiaro sui progetti e può determinare quando e come essi vanno sul mercato.

Nel caso dell’Innovazione Aperta, le aziende hanno meno controllo sui progetti e sulle idee. Queste idee esterne possono essere prese da altre aziende, o possono addirittura trovare la loro strada verso nuovi mercati attraverso altre parti.

Se stai sviluppando un’idea sensibile o commercialmente preziosa, come un brevetto per un prodotto non ancora rilasciato, allora l’Open Innovation potrebbe non essere appropriata, poiché potrebbe risultare in una perdita di proprietà intellettuale.

Come utilizzare l’Innovazione Aperta

A seconda del settore, della strategia di innovazione e della propensione a coinvolgere parti esterne, si può usare l’Open Innovation in modi diversi.

Una piccola azienda per esempio potrebbe trarre enorme valore da un semplice portale interno nel quale raccogliere le idee. Questo tipo di crowdsourcing rappresenta un metodo a basso costo e a basso rischio per chiedere alla propria comunità (anche ai clienti stessi) di contribuire con idee per nuovi prodotti e servizi.

Una grande azienda, invece, avendo accesso a maggiori risorse per gestire un processo formale di Innovazione Aperta, può indire un concorso di innovazione, un progetto di co-creazione con i clienti o delle joint venture pubbliche.

La propensione e la capacità di utilizzare l’Open Innovation dipenderà molto anche dal modello di business. Di contro, laddove la redditività è legata a informazioni commercialmente sensibili, l’Open Innovation potrebbe essere troppo rischiosa.

Sette modelli comuni di Open Innovation

Vediamo ora uno per uno i 7 modelli comuni di Open Innovation che abbiamo selezionato per questo articolo.

Challenge per idee e innovazioni

Le aziende possono indire delle innovation challenge per raccogliere idee e trovare soluzioni. Queste possono essere eventi pubblici in cui chiunque può contribuire, oppure possono essere private, con partner specificamente selezionati.

Queste attività possono essere progettate per risolvere un problema specifico che è già ben identificato, come ad esempio la ricerca di soluzioni ai problemi di stoccaggio, imballaggio e trasporto dei prodotti.

D’altra parte, le challenge possono essere anche definite in modo più generico così da incoraggiare i partecipanti a presentare un’ampia gamma di idee. Una cosa è certa: le challenge per l’innovazione sono un ottimo mezzo di raccolta di nuove idee e, inoltre, amplificano la visibilità del marchio.

Partnership tra startup e aziende

Le partnership tra startup e aziende sono un ottimo mezzo col quale attingere ai punti di forza di ogni azienda per creare benefici reciproci.

Per la startup, queste partnership offrono l’opportunità di affinare la proposta di valore dell’azienda, lavorare a stretto contatto con i futuri clienti e essere introdotti a una gamma più ampia di aziende.

Invece, le corporate ottengono accesso a un team competente e ben addestrato che lavora su una soluzione senza influire sulle loro risorse interne e si portano a casa una soluzione su misura per le loro esigenze.

Questi benefici reciproci sono uno dei motivi per cui le partnership tra startup e aziende stanno diventando sempre più popolari.

Incubatore / acceleratore di startup

Un incubatore o acceleratore di startup stringe con le nuove aziende qualcosa di simile a una partnership, ma prevede anche l’investimento di capitale nell’attività in via di sviluppo.

Spesso, l’azienda incubatrice ha un team interno che lavora sul progetto con la startup, per aiutare i founder a prendere la strada giusta grazie a conoscenze e competenze di figure specifiche ed esperte.

Acquisizione di startup

Quando un’azienda affermata identifica un’opportunità valida ma non dispone delle risorse, del tempo o della capacità per approfittare di tale opportunità, può cercare startup da acquisire in quello specifico settore. Questo aumenta la capacità innovativa dell’azienda senza che si debba costruire nulla da zero.

Sebbene si possano cogliere molti vantaggi reciproci nelle acquisizioni di startup, bisogna stare attenti a non perdere il vantaggio competitivo proprio dell’innovazione aperta, lanciandosi in una gara continua all’acquisizione delle migliori startup.

Hackathon

Gli hackathon sono simili alle challenge, ma vanno di solito molto più a fondo nel dettagliare i progetti – spesso fino alla fase del MVP.

L’obiettivo degli hackathon è lavorare il più velocemente possibile, canalizzando l’esperienza creativa e la conoscenza di un gruppo di persone, per creare una soluzione o un prodotto in un periodo di tempo molto breve.

Poiché gli hackathon hanno un forte eco, tendono a facilitare la comunicazione e ad aumentare la visibilità del brand. Inoltre, possono aiutare nell’individuazione di potenziali talenti da assumere.

Intrapreneurship

L’intraprenditorialità è uno dei principali canali che permette alle aziende di sfruttare l’innovazione aperta, incoraggiando i dipendenti a pensare in modo innovativo e ad agire con intraprendenza. In queste organizzazioni, i dipendenti sono sollecitati a prendere rischi e a cercare nuove soluzioni.

I leader dell’azienda possono sostenere l’innovazione intraprendente fornendo incentivi per le idee innovative, riconoscendo i meriti degli “imprenditori interni” e creando una cultura che promuova la ricerca di opportunità di crescita. Queste misure possono contribuire a rafforzare la cultura innovativa dell’azienda, migliorando così le sue prospettive di successo.

Co-Creation Labs

I Co-Creation Labs sono una delle ultime tendenze nel campo dell’innovazione aziendale. Si tratta di un ambiente collaborativo in cui le persone si riuniscono per discutere e sviluppare idee innovative in modo creativo.

Le imprese possono usare questi laboratori per sviluppare prodotti, servizi e programmi che possano portare benefici ai clienti e all’azienda stessa. Inoltre, queste attività forniscono la necessaria infrastruttura tecnica e un ambiente stimolante che incoraggia la collaborazione tra dipendenti e clienti.

Modelli comuni di Open Innovation: esempi concreti intorno a noi

L’Open Innovation è una forza potente e possiamo trovare testimonianze del suo valore attraverso esempi concreti nel mondo reale. Consideriamo, ad esempio, la Lego che abbiamo già citato. Hanno creato un canale di comunicazione diretto con i loro appassionati attraverso la piattaforma “Lego Ideas”. Questo permette ai fan di contribuire proponendo idee innovative per nuovi set Lego. Questa mossa ha rafforzato il legame tra Lego e la sua comunità di appassionati e ha permesso di lanciare sul mercato numerosi prodotti innovativi.

Anche Procter and Gamble sta sfruttando l’Open Innovation per rimanere all’avanguardia. Con il progetto ‘Connect + Develop’, P&G offre a inventori indipendenti e a imprese di varia natura l’opportunità di lavorare a stretto contatto con i loro ingegneri per sviluppare brevetti innovativi.

Un altro caso è quello di Unilever che ha istituito un portale di Open Innovation in cui vengono evidenziati i problemi tecnici che l’azienda sta cercando di risolvere, come ad esempio la prevenzione dell’ossidazione dell’olio. Quindi invitano i professionisti del settore tecnico, inventori, accademici e designer a proporre le loro migliori soluzioni.

Conclusioni

L’Open Innovation può essere un mezzo eccezionale per raccogliere le idee più brillanti e risolvere i problemi più ardui. È un modo per arricchire il patrimonio aziendale di idee, aprirsi a nuove competenze e capacità, e aumentare la visibilità verso clienti e investitori.

Ma attenzione, l’Open Innovation non è una passeggiata e abbiamo sottolineato perché. Richiede tempo e impegno per essere gestita correttamente. Non solo è necessario stabilire regole chiare per il processo, ma si devono anche dedicare tempo e risorse per supervisionare ogni passo e gestire le interazioni con il pubblico: cosa che può essere complicata.

Se però si riesce a gestire tutto questo nel modo corretto, l’Open Innovation può portare a scoperte e soluzioni straordinarie. Per sfruttare al meglio le potenzialità dell’Open Innovation, è importante quindi sviluppare una strategia adeguata e definire regole chiare.

Un’altra mossa intelligente da fare, può essere quella di investire in una piattaforma di Open Innovation che consenta agli imprenditori di accedere rapidamente alle idee e alle competenze necessarie per intraprendere iniziative innovative. Piattaforme del genere possono aiutare concretamente a mettere in campo modelli comuni di Open Innovation.

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