MercatoNotizie

Mercato delle App: nel 2016 costituirà il 2,5% del PIL italiano

Quando si parla di Mobile Economy, spesso si pensa a qualcosa di astratto che ha poco a che fare con la vita reale. Invece, le cose sono molto diverse. Si tratta di un settore che in italia continua a far registrare tassi positivi, costituendo, ormai, l’1,65% del PIL, ovvero 25,7 miliardi di euro di fatturato. Al …

Quando si parla di Mobile Economy, spesso si pensa a qualcosa di astratto che ha poco a che fare con la vita reale. Invece, le cose sono molto diverse. Si tratta di un settore che in italia continua a far registrare tassi positivi, costituendo, ormai, l’1,65% del PIL, ovvero 25,7 miliardi di euro di fatturato. Al suo interno, cresce e acquista potenza il mercato delle app, al punto che gli economisti stimano che il valore complessivo di questo settore raggiungerà i 40 miliardi nel 2016, pari al 2,5% del Pil. Secondo le ultime stime statistiche, alla fine del 2015 in Italia ci saranno 40 milioni di Smartphone e 10 milioni di Tablet, le reti LTE a banda larga copriranno l’80% della popolazione, 18 milioni di utenti unici si connetteranno ogni giorno a Internet dai propri Smartphone e Tablet, contro meno di 13 milioni, collegati da PC.

Alla fine del 2015 in Italia ci saranno 40 milioni di Smartphone e 10 milioni di Tablet.

“Il contesto economico sta cambiando velocemente – leggiamo in comunicato di Haamble – diventando sempre più digital. Delle StartUp innovative avviate nel 2014, il 46% ha per oggetto progetti tecnologici, con prevalenza dell’ambito ITC, ma solo il 4% delle aziende censite ha come core business lo sviluppo di un app, lasciando di fatto, scoperta buona parte di un segmento di mercato in continua e costante crescita. Lo scorso anno, il fatturato delle Mobile App “Freemium” e quello della pubblicità interna alle App (In-App Advertising) ha registrato un incremento di oltre il 70%, facendo ipotizzare agli esperti che entro il 2018 saranno queste le principali forme di monetizzazione per i business digitali.

Lo scorso anno, il fatturato delle Mobile App “Freemium” e quello della pubblicità interna alle App (In-App Advertising) ha registrato un incremento di oltre il 70%.

“Abbiamo notato che in Italia si tende ad investire meno nel mercato delle App rispetto ad altri paesi, temendo che si tratti di qualcosa di poco concreto e poco redditizio. – Ha commentato Massimo Ciaglia, Presidente di Haamble, il primo urban social network, la cui app è stata lanciata sul mercato pochi mesi fa, ma che ha già superato i 60.000 downloads. – Negli Stati Uniti e in paesi europei come Germania e Inghilterra si punta molto su questo settore, che potrebbe diventare nei prossimi anni il potenziale traino della digital economy. Haamble nasce in Italia, dal lavoro di un team di professionisti tutti italiani, ma i primi apprezzamenti ci sono arrivati da altri paesi, in particolare da Microsoft, che ha incubato la nostra app all’interno del suo programma di accelerazione BizSpark, nato per sostenere lo sviluppo delle startup più promettenti. Solo in un secondo momento siamo stati contattati da due fondi di investimento che hanno chiesto ed ottenuto di entrare nel capitale.”

Chi è Haamble

Haamble è il primo urban social network a livello worldwide, che consente di connettere gli utenti, fornendo servizi di socializzazione e geomarketing, con caratteristiche uniche. Haamble, infatti, consente anche lo sviluppo di attività di proximity marketing. Attraverso l’app è possibile indirizzare contenuti a tutti gli utenti di una determinata età e sesso presenti in un determinato momento in luoghi ben precisi (palestre, centri sportivi, etc..). Ogni utente è geolocalizzato e la sua posizione è visibile su un radar insieme ai luoghi e agli altri utenti più vicini a lui in quel momento. L’app, già vincitrice come miglior UX nell’ambito del contest europeo AppCampus, promosso da Microsoft, sta per essere lanciata anche nei mercati di Francia, Germania, Spagna, Regno Unito, USA e Brasile.

 

StartUP-NEWS.it è scritta, ideata e portata avanti da persone che sono prima di tutto startupper di se stesse, giornalisti e liberi professionisti che ogni giorno si scontrano e incontrano in prima persona con le problematiche e le realtà che decidiamo di raccontare.

Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio