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Fluentify, la startup italiana dell’inglese online

Fluentify è una startup nata a Londra nell'aprile 2013 e, dopo poco più di un anno, ha aperto una nuova sede anche in Italia

Si chiama Giacomo Moiso e ha solo 25 anni. Dico “solo” perché la sua è davvero una bella impresa e fa piacere che sia riuscito a realizzarla così presto. Stiamo parlando di un’avventura che si chiama Fluentify, una giovane startup di italiani che però è stata fondata a Londra. Incontro Giacomo proprio lì, e davanti a un caffè e una brioche, sotto la sede dell’azienda, cominciamo a chiacchierare.

Come mai Londra?

Io e i miei soci ci trovavamo già qui e quindi partire da Londra per realizzare l’idea che avevamo in mente è stata una scelta automatica. Non c’era motivo di andare altrove. Poi qui le cose si fanno molto più rapidamente, ma non dico niente di nuovo.

Mi spieghi cos’è Fluentify?

Fluentify è un sito che si basa su un’idea molto semplice: fare conversazioni in inglese con un madrelingua, comodamente da casa propria. Chi ha vissuto o visitato Londra sa che il business delle scuole di lingue è mastodontico. Ogni anno milioni di persone provenienti da tutto il mondo arrivano qui per la cosiddetta vacanza studio generando un giro di denaro inestimabile. Eppure tante persone non possono permettersi un viaggio o magari, semplicemente, non hanno il tempo per farlo.

 

In effetti, la conoscenza dell’inglese è ormai sempre più richiesta in qualunque tipo di lavoro. E così i ragazzi di cui stiamo parlando, Andrea Passadori, Giacomo Moiso, Matteo Avalle e Claudio Bosco hanno creato un servizio tanto semplice quanto geniale: selezionare tutor madrelingua che si presentano con un breve video e raccoglierli su una piattaforma dove chiunque può contattarli per prenotare una chiacchierata a distanza.
L’operazione è semplicissima: scegli il tutor che ti piace di più, in base ai tuoi interessi (musica, arte, cinema, sport, ecc…) o al suo accento (americano, british, canadese ecc…) e prenoti una conversazione. Paghi e Fluentify trattiene una commissione del 20%.
In molti casi la prima conversazione costa solo un euro, mentre le altre, sempre di mezzora, costano in media 9/10 euro.

Come avete iniziato?

All’inizio abbiamo realizzato un sito molto semplice, per capire se la nostra intuizione poteva funzionare. Poi, quando ci siamo accorti che l’idea era buona, ci siamo dati da fare per cercare dei finanziamenti. Qui a Londra hai una certezza: se la tua idea funziona e sei disposto a lavorarci seriamente, riesci a realizzarla.

Quindi i finanziamenti sono arrivati?

Abbiamo ricevuto 250mila sterline.

Chi sono i vostri tutor?

I tutor di Fluentify sono tutti madrelingua e inviano candidature spontanee per accedere al circuito, ma noi ne accettiamo circa il 10 per cento. Per noi è fondamentale mantenere un livello alto e controllare che effettivamente i tutor siano all’altezza.

Fluentify ha appena aperto una sede in Italia. Ottima notizia, ma come mai?

Semplice, in Italia abbiamo trovato i migliori sviluppatori in circolazione e siccome sono loro le figure che ci servono, abbiamo deciso di aprire una sede anche a casa nostra.

 

Per saperne di più: Fluentify.

Business Development Manager at Dynamo, Author Manuale di Equity Crowdfunding, Angel Investor in CrossFund, Journalist, Crowdfunding Marketing Strategist, Startup-News.it founder, IED Lecturer.

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